Giovanni Grano   

« PLANCTUS MARIAE »: ANALISI   
E SVILUPPO DI UNA FORMA PROTOTEATRALE   

Rivista Italiana di Drammaturgia

PREMESSA

L'argomento che tratto nel corso di questo studio riguarda l'origine e l'analisi del «Planctus Mariae», uno dei drammi liturgici maggiormente diffusi nel Medio Evo. I drammi liturgici, ovvero quelle forme drammatiche rappresentanti vari episodi evangelici, ma in particolare quelli della Settimana Santa, presero avvio da nuclei drammatici dialogati particolarmente semplici, fino ad arrivare a composizioni complesse, a quei testi cioè scritti espressamente per una reale «rappresentazione» di fronte ad un pubblico non ecclesiastico.
Nonostante gli studi sull'argomento datino ormai circa un secolo, moltissimi problemi emergono ancora  e per l'origine e la cronologia dei testi e per una loro successione logica in forme sempre più drammatizzate.

Il termine dramma liturgico, coniato già nella seconda metà dell'Ottocento, è diventato di accezione comune anche se il suo uso è, secondo alcuni studiosi, improprio, e sarebbe più opportuno forse parlare di ufficio drammatico. Purtroppo non tutti gli studiosi ammettono che tali forme siano nate come dramma già al loro primo apparire, e le definiscono perciò uffici drammatici, in un modo cioè che rappresenta. un comodo compromesso basato su vecchi studi letterari positivistici che escludevano il fattore «teatro» ove questo era invece presente in maniera evidente. Il nucleo drammatico iniziale fu il «quem quaeritis», e il suo testo archetipo, evidenziato dallo studioso H. De Boor è il seguente1:

-  Quem quaeritis in sepulchro, christocole-

-  Jesum Nazarenum crucifixum, o celicole-

-  Non est hic, surrexit sicut praedixerat;

ite nunziate quia surrexit dicentes:

- Alleluia, surrexit Dominus hodie surrexit leo fortis, Christu filius Dei. Deo gratias, dicite eia.

Il "quem quaeritis", rappresentativo fin dalla sua nascita, e, solo in seguito aggiunto alla tradizione dei tropi, ovvero alle interpolazioni ed aggiunte locali alla liturgia ufficiale, rappresenta, secondo le parole di un importante studioso [...]


1 H. De Boor, Die Textgeschichte der latenischen Osterfeiern, Tübingen 1967.
 

SULL'ORIGINE
DEL DRAMMA LITURGICO PASQUALE

I TROPI ED IL «QUEM QUAERITIS»

    Già nel 1860 il De Coussemaker1 riportava i testi con relative trascrizioni musicali di molti drammi liturgici, ma l'avvio agli studi sull'origine del dramma liturgico fu dato da Léon Gautier2, il quale incentrò la sua ricerca essenzialmente sui Tropari, ovvero manoscritti liturgici che raccolgono non i canti ufficiali del repertorio gregoriano, ma le aggiunte locali al corpus della tradizione romana; lo studioso presentò una raccolta di tropi da vari manoscritti, ma li analizzò solo sotto l'aspetto puramente testuale, escludendo quello musicale. I tropi sono interpolazioni o aggiunte alle parti regolari della liturgia, o anche hymni ante vel inter vel post interstincti secondo la definizione di un autore francese di tropi dell'XI secolo, Adémar de Chabanne3.
    Il Gautier evidenziò, fra i tanti, un tropo particolare composto per la festa di Pasqua che gli parve il più antico, tratto dal Cod. 484 di S. Gallo:
Quem quaeritis in sepulchro, christicole?
Jesum Nazarenum crucifixum, o celicole.
Non est hic, surrexit sicut predíxerat, ite nunciate quia surrexit de sepulchro
4.

    L'uso dei termini Coelicolae e Christicolae così poco comuni, poetici ed estranei alla lingua liturgica biblica, porta a pensare secondo la Berger «che tutte le composizioni che ci hanno conservato i Quem quaeritis provengono da una fonte unica, da uno stesso autore. [...]


1 E. De Coussemaker, Drames liturgiques du Moyen Age, texte et musique, Vatard, Rennes 1860.
2 L. Gautier, Histoire de la poésie liturgique, les tropes, Picard, Paris 1886.
3 Riportato da J. Drumbl, Drammaturgia medievale: l'origine del dramma liturgico, in «Biblioteca teatrale», n. 6/7, Bulzoni editore, Roma 1973, p. 2.
4 Mi sembra utile riportare l'analisi filologica delle parole Christicolae e Coelicolae fatto da due studiosi del dramma liturgico, il già citato Johann Drumbl e Blandine-Dominique Berger.




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